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ToggleUna monaca ed un autodromo sono i simboli della città?
Monza: la monaca e l’autodromo nazionale “patroni” della città? L’affermazione è alquanto vera, considerando i motivi per cui essa è conosciuta nella città odierna. Monza è una città nota, sulla bocca di tutti. E’ vicina e comune per una serie di circostanze che la rendono una delle città maggiormente conosciute in Italia. In primis questo paese è legato sicuramente alla tradizione letteraria essendo connessa alla stessa immagine di Gertrude, la monaca dal passato emblematico, che Agnese e Lucia incontrano in convento nel romanzo “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. A Monza vi è anche l’autodromo nazionale, circuito automobilistico internazionale situato all’interno del parco della città. Dopo quello di Brooklands, non più in uso, e quello di Indianapolis , è il terzo autodromo permanente del mondo. Grazie alla sua presenza, Monza è sede storica del Gran Premio d’Italia. L’autodromo è stato anche sede del Gran Premio delle Nazioni del Motomondiale.
Monza inganna le apparenze?
Monza è narratrice di storia sia antica, sia moderna, che contemporanea. La sua stazione apre sul centro della città, che, in un primo momento, può apparire poco interessante. La verità è che i luoghi così come i cibi vanno “assaggiati”. Assaporare Monza significa inoltrarsi nelle sue strade. Camminare verso i suoi luoghi storici è utile per rendersi conto che dietro ogni palazzo c’é qualcosa da portare con sé.
Quali sono i simboli della città?
Monza: la monaca e l’autodromo nazionale “patroni” della città. Non c’é affermazione più vera. Chiunque sia stato sui banchi di scuola, avrà sicuramente studiato Alessandro Manzoni e si sarà calato nella personalità emblematica e complessa di Gertrude, nota come la “monaca di Monza“, costretta con la forza a prendere il velo. Gli amanti della Formula 1 conosceranno l’autodromo dove si sono disputati ottantasei delle novantuno edizioni del campionato mondiale di Formula 1. La verità è che questa città, a soli 15 km in linea d’aria da Milano, è sicuramente oscurata dal fascino e dalla frenesia della vicina capitale della moda.
Quali sono le origini storiche?
Monza è il capoluogo della provincia della Monza e Brianza e rappresenta il centro di una delle aree economicamente più produttive d’Europa. E’ possibile collocare la città in epoca celtica, romana, medioevale, moderna e contemporanea. Quando nel 1805 la Repubblica Italiana divenne Regno d’Italia e Milano fu eletta capitale, la vicina cittadella di Monza ricevette il titolo di città imperiale. Eugenio di Beauharnais si stabilì nella Villa di Monza. In quel periodo l’edificio fu restaurato e venne nominato Villa Reale chiamata anche Reggia di Monza. Il palazzo è in stile neoclassico e fu realizzato dagli Asburgo. Fu la loro residenza privata nel periodo della loro dominazione nel corso del XVIII secolo.
Reggia di Monza
La costruzione del palazzo fu voluta dall’imperatrice d’Austria, Maria Teresa D’Asburgo, quale residenza estiva. Essa avrebbe dovuto ospitare la corte arciducale del figlio Ferdinando d’Asburgo-Este. Fu Giuseppe Piermarini l’architetto incaricato della costruzione nel 1777. La struttura fu completata nel giro di tre anni. I giardini necessitarono di maggior tempo. Curatissimi, essi furono completati qualche anno dopo. Essa fu realizzata sulla base di due modelli di residenze, altrettanto noti, ovvero il Castello di Shönbrunn a Vienna e la Reggia di Caserta, realizzata dal maestro di Piermarini, ovvero Luigi Vanvitelli.
Festività del 24 giugno
Il 24 giugno di ogni anno, in occasione della festività del Santo Patrono della città, San Giovanni Battista, nel prato della Villa Reale o all’interno del Parco di Monza, è organizzato uno spettacolo con fuochi pirotecnici a ritmo di musica. Il palazzo ha ospitato anche numerosi concerti, mostre e manifestazioni sportive. In un’ala, attualmente, vi è una succursale del liceo artistico della città. E’ possibile conoscere i dettagli circa le visite e le aperture qui.
Palazzi civili
Lo stemma della città di Monza è costituito da uno scudo sannitico di colore azzurro. Al suo interno sono rappresentate la Corona Ferrea e la Croce i Berengario.
Oltre alla Villa Reale, consiglio di visitare anche l’Arengario, edificio storico che si trova nel cuore della città e da cui partono le vie principali della stessa. Sicuramente è un buon punto di riferimento per condurre il proprio giro in città. Costruito nel XIII secolo, è stato Palazzo Comunale. E’ caratterizzato dalla Parlera, ovvero il balcone da cui si affacciavano i governanti per parlare al popolo.
Studiosi ed esperti stimano che il patrimonio architettonico elevato la cui stima è ancora ignota. In effetti sono tantissimi i monumenti religiosi e civili da poter visitare. Se si vuole condurre una visita approfondita della città è consigliabile sostarvi per 6 o 7 giorni e magari riservare la serata per una cena nella vicina Milano. Per fortuna le due città sono collegate bene dai mezzi pubblici. A mio giudizio credo che siano da visitare i seguenti monumenti civili: la Casa della Luna, la Casa-torre dei Gualtieri, Villa Brugola, il Collegio Bosisio, villa Pennati, Istituto Leone Dehon, quest’ultimo, attualmente, ospita dei licei ma in passato è stato un convento.
Priorità alla Villa Reale
Ovviamente questi luoghi vanno visitati dopo la Villa Reale, ovvero ritengo sia prioritario dedicare un’intera giornata alla visita del palazzo degli Asburgo e dei suoi giardini. Chiese e cappelle sono altrettanto interessanti e anche se sono numerose, possono essere visitate in circa 4 giorni, considerando che alcune necessitano di una sosta minore di un’ora.
Architettura religiosa
Per gli amanti del culto ma soprattutto della pittura, della scultura e dell’arte religiosa in generale Monza è un insieme di stili e di epoche che non possono che affascinare. Suggerisco di visitare la chiesa di Santa Maria degli Angeli, di Santa Maria Maddalena e Santa Teresa, la chiesa di San Gerardo. In quest’ultima vi sono le spoglie di San Gerardo dei Tintori, co patrono della città. Ancora suggerisco di visitare la chiesa di San Biagio, di recente costruzione. Infatti è stata realizzata nella seconda metà del Novecento, la chiesa di Santa Marta, la chiesa di Santa Maria in Strada, la chiesa di San Maurizio.
Municipio di Monza
Il municipio della città è altrettanto interessante da vedere. Esso si trova in Piazza Trieste e Trento. Esso fu progettato dall’architetto Augusto Brusconi, professore di architettura presso il Politecnico di Milano. E’ caratterizzato da un blocco imponente, con due cortili all’interno e quattro facciate. Inizialmente la sua costruzione fu avviata nel 1926 ma fu interrotta poi nel 1929. Nel 1932 furono demoliti i vecchi edifici che si trovavano alle spalle del palazzo. Il progetto fu completato nel 1935 dall’ingegnere Giovanni Sacchi. Fu aggiunto anche il porticato.
Cosa mangiare di tipico in città?
Monza: la monaca e l’autodromo nazionale “patroni” della città? In verità la città di Monza, con tutta la provincia, apparentemente non sembrerebbe un luogo dove assaporare e gustare. Essendo un paese molto industrializzato ed al centro di un’area economica molto forte, risaltano altri aspetti. Tuttavia chi decide di recarsi in città per immergersi nella sua storia architettonica potrà assaporare alcune pietanze particolari. In primis consiglio di provare gli gnocchi al gorgonzola, formaggio dalla consistente morbida e dall’odore forte, il nuset che è un piatto di contorno a base di verze, uova, sale, pepe, grana, lardo. Consiglio di provare anche la persicata che è un dolce a base di pesche fresche che nella preparazione dovranno essere denocciolate; le tinche ripiene; il fritto misto alla milanese, a base di carni; l’ossobuco alla milanese, a base di cipolla, brutto, pomodoro, sale.
Dunque, se pensate che l’alta Lombardia sia solo una terra di fabbriche, industrie ed urbanizzazione a “tappeto”, la città di Monza vi sorprenderà davvero. Consiglio di visitarla in primavera oppure nel primissimo autunno. Si tratta comunque di una città lontana dal mare con un clima forte.
Se volete una meta che vi occupi solo quattro o cinque giorni, vi suggerisco di visitare Verona anch’essa nota per una serie di simboli. Ne ho parlato in qualche articolo precedente che ora vi posto.