Locorotondo: un cuore bianco nella Puglia selvaggia

Condividi

A cura di Ilaria Cotarella

Locorotondo: un “cuore” bianco nella Puglia selvaggia

Locorotondo: chi ama la Puglia, visita il suo “cuore” bianco

Non amare la Puglia è davvero impossibile. Da Nord a Sud, il tacco dello stivale italiano regala paesaggi, scorci, città, paesini, natura, mare e storia rurale che entrano nell’anima e nel piacere personale di un qualsiasi turista. Ci sono luoghi apprezzati in Europa ed anche al di fuori del nostro continente, così come ci sono luoghi che solo gli attenti viaggiatori conoscono bene. Uno tra questi è Locorotondo, uno tra i borghi più belli d’Italia. Appartenente alla città metropolitana di Bari, il nome della città è stato cambiato varie volte. Tra i tanti vi era anche Casale San Giorgio, in onore del santo protettore della città. Il nome attuale è legato alla forma del centro storico, le casette, infatti, sono disposte secondo anelli concentrici. Il bianco è il colore che contraddistingue la città. I suoi edifici, infatti, si presentano in questa tonalità. Il paese, osservato dai luoghi vicini, appare come una piccola fortezza in collina, tutta dipinta di bianco.

Locorotondo: un “cuore bianco nella Puglia selvaggia. In collina ed a pochi passi dal mare

La città di Locorotondo confina con Fasano, Alberobello e Martina Franca, tutte e tre ugualmente meritevoli di essere visitate in un tour che potrebbe partire dalla marittima Bari. Essa è collocata su una collina, a diversi chilometri dal mare. Per questo motivo il suo clima è a metà strada tra quello continentale e mediterraneo. Tuttavia essa è collocata in una delle località più piovose della Puglia centro- meridionale, a causa della mancanza di barriere nelle vicinanze.

Locorotondo: origini storiche e curiosità religiose

La città è nata intorno all’anno 1000 ed il suo nucleo iniziale era ai piedi della collina. In seguito ad un miracolo di San Giorgio Martire. I cittadini, in seguito a questa grande opera ed alla devozione che ne seguì, decisero di realizzare una cappella per il Santo. All’inizio del secolo XVII fu proclamato patrono del paese. A Locorotondo vi è il culto della Madonna della Catena. Esso è legato ad un ritrovamento del XVI secolo ( precisamente anno 1597) alla periferia della città. Si tratta di un quadro della Madonna, della quale rimase il segno di una catena. Da qui nasce il culto, all’interno della città, della Madonna della Catena. Nel luogo del ritrovamento, in aperta campagna, il popolo decise di realizzare una chiesa. Il culto di questa Vergine si unisce a quella dei santi Cosma e Damiano, a cui sono molto devoti i cittadini di Alberobello.

Uno degli scorci del paesino

Locorotondo: cosa visitare in città?

Camminare per i vicoli e vicoletti bianchi regala già un’immensa pace. Sicuramente però, un turista attento ed esigente amerà visitare anche qualche monumento di interesse storico e culturale. In primis è la Chiesa madre di San Giorgio Martire a meritare una certa attenzione. Essa nacque tra il 1790 ed il 1825 e consacrata il 13 luglio del 1828. L’interno della chiesa è particolarmente fascinoso in quanto è di stile neoclassico unito a delle figurazioni rinascimentali e barocche che sono della precedente costruzione.

Locorotondo: un cuore bianco nella Puglia selvaggia. Chiesa della Madonna della Greca.

Segue sicuramente la Chiesa Madonna della Greca. Si hanno riferimenti di questa costruzione già a partire dal 1520 ma è molto probabile che sia stata realizzata prima. Tuttavia le origini sono ignote. Il suo portale lunettato rinascimentale è sicuramente una “chicca”, si direbbe, della stessa chiesa. Successivamente consiglierei di visitare la Chiesa di Sant’Anna, detta anche dell’Ospedale. Ha origini, anch’essa, molto remote anche se si hanno segni della stessa a partire dal secolo XVI.

Locorotondo: il panorama elegante sulla Valle d’Itria

Per gli amanti delle passeggiate serene è possibile accedere alla semplice ma elegante villa comunale. Essa è situata dinanzi Piazza Dante ed è dedicata a Giuseppe Garibaldi. Nata nel 1860 essa fu sistemata su una collinetta al di fuori delle mura della città. Nel 1930, in seguito ad alcuni cambiamenti, essa fu denominata Monte Grappa. Durante la passeggiata è possibile godere di un magnifico panorama sulla Valle d’Itria.

Locorotondo: un cuore bianco nella Puglia selvaggia. Trullo Marziolla.

A spasso per la città bianca non si può perdere il Trullo Marziolla, che è il più antico della Valle d’Itria. Alto 5,15m ed eretto su una pianta circolare, la costruzione si trova sulla via che conduce a San Marco, nella contrada Marziolla. Il perimetro esterno è composto da un insieme di pietre, che molto probabilmente sono state raccolte nei campi vicini.

Trullo Marziolla: struttura del trullo

Tuttavia, in merito a questo particolare, si vocifera anche che il perimetro esterno sia stato realizzato per una maggiore sicurezza della costruzione, una sorta di contrafforte attorno alla pianta circolare che rischiava dunque di “spanciare”. L’interno del trullo è costituito da quattro nicchie usate come piani d’appoggio ed una mangiatoia bassa. Accanto al trullo è collocato un palmento all’aperto su un lastricato naturale di pietra. Ciò ha fatto pensare ad un utilizzo comune del trullo da parte dei contadini che erano impegnati nella coltivazione dei vigneti antistanti.

Voglia di città di mare? Leggete quanto vi ho riportato a proposito di Messina, una delle prime città siciliane da visitare!

Articoli Consigliati

Fai crescere la tua attività

Dai visibilità alla tua struttura in maniera organica con DreseGo

Locorotondo: un cuore bianco nella Puglia selvaggia

DreseGo

RISPARMIA TEMPO

Iscriviti per scoprire posti fantastici

    Dre-se-go ( dream – search – go ) il motore di ricerca per il turismo, nasce da una passione decennale sul mondo dei viaggi, il nostro scopo è quello di aiutare milioni di viaggiatori a vivere la loro esperienza nel miglior modo possibile.

    ® DreseGo – Dettagli Azienda